Scrittrice ungherese. Nel corso dei frequenti
viaggi in Italia, conobbe G. D'Annunzio di cui subì l'influsso. Le sue
prime opere, caratterizzate da una sobria raffinatezza (
Amore di paggio,
1900;
Piccoli peccati, 1905), lasciarono il posto a romanzi di acuta
introspezione psicologica (
Cuori fra le pietre, 1911;
La vecchia
casa, 1915) che vennero apprezzati anche all'estero. Fondatrice della
rivista d'ispirazione conservatrice e cattolica “Oriente”, nata nel
1922 in opposizione alla radicale “Occidente”, diede altresì
vita all'Associazione nazionale delle donne ungheresi.
T. compose tra
l'altro la trilogia incompiuta
Il messaggero avito (1930-37), ambientata
al tempo dell'invasione tartara dell'Ungheria, e alcuni racconti (
Figure di
cera, 1918) (Budapest 1876 - Mártonháza 1937).